QUANTO AMI CIO’ CHE FAI?
 

 

 

 

 

“Scegli un lavoro che ami, e non dovrai lavorare neppure un giorno della tua vita “(Confucio)

Questa celebre frase riassume pienamente il concetto e l’argomento di cui parliamo oggi, cioè l’amore verso il proprio lavoro!

Poter scegliere di fare della propria passione, un lavoro; è secondo me uno dei più grandi traguardi che si possa raggiungere nella vita.

Quando siamo impegnati a fare qualcosa che ci piace e che ci appassiona, non sentiamo la stanchezza; non ci accorgiamo del tempo che passa, anzi; al contrario siamo pieni di energia, e vorremmo avere più ore a disposizione per continuare la nostra attività.

A me succede  quando sono impegnata in lavori molto creativi o in progetti a cui tengo molto. In questi casi mi butto a capofitto mentalmente e fisicamente in quello che sto facendo e mi dimentico di tutto il resto.

E tu, ti sei mai chiesto quanto ami ciò che fai?

Possiamo affermare con certezza che chi fa un lavoro che ama; la mattina si alza propositivo e con tanta energia, oppure se è un tipo che lavora meglio nelle ore serali, va avanti a produrre fino a tarda notte, e tutto questo al di là di ogni compenso.

Raggiungere questo tipo di condizione, non è sempre facile e probabilmente non è per tutti possibile; è una condizione che si raggiunge con forza di volontà e  consapevolezza.

Spesso bisogna lottare contro i pregiudizi, le aspettative che gli altri; il più delle volte proprio i nostri genitori, hanno nei nostri confronti. E per non deludere queste aspettative, molte persone si ritrovano a fare lavori che non corrispondono ai loro veri desideri e alle loro inclinazioni naturali.

 

 Chi meglio di noi, può sapere cosa è giusto per NOI , e cosa non lo è ?

Non siamo tutti uguali, ognuno di noi è un mondo a sé, e quello che può essere giusto per gli altri, non lo è, e non deve esserlo  anche per noi!  Il fatto di essere  individui unici, ognuno con le proprie peculiarità ci deve rendere liberi da condizionamenti esterni.

Chi ha deciso che per essere lavorativamente felici e soddisfatti basta un contratto a tempo indeterminato?

E’ notizia proprio  di questi giorni, l’aumento incredibile di dimissioni che sta coinvolgendo i giovani tra i 30 e i 40 anni che lavorano in Aziende nelle quali non si sentono valorizzati; giovani alla ricerca di qualcosa di più gratificante non solo a livello economico.

I due anni di isolamento forzato causati dalla pandemia, hanno indotto molte persone a riflettere su ciò che è veramente importante per loro, su ciò che  fa stare bene e su quello che al contrario provoca  ansia, stress, e nei casi peggiori, depressione.

Oggi più che mai, si ha voglia di provare a realizzare i propri sogni, ritrovare equilibrio e benessere,  fare qualcosa che  ci faccia sentire vivi e realizzati.

Non è mai troppo tardi per essere ciò che avresti voluto essere (George Eliot)

E allora, se ci rendiamo conto che non siamo felici, dobbiamo avere il coraggio di stravolgere tutto e provare a rincorrere la nostra felicità, questo a discapito di chi si sente in diritto di decidere per noi e di giudicare la nostre scelte. 

A me per esempio, un bel pò di anni fa ormai;  mi fu proposto un contratto di assunzione a tempo indeterminato da un’Azienda di abbigliamento. Il mio ruolo sarebbe stato quello di venditrice, con la possibilità col tempo  di crescere all’interno del punto vendita nel quale lavoravo. Alcune mie colleghe,  in prova come me, non desideravano altro dalla vita; riponevano tutte le loro speranze in quel contratto. Per me non era la stessa cosa, consideravo quel lavoro solo una parentesi del mio percorso professionale, una situazione temporanea. 

Cosi ringraziai l’Azienda che in quel momento aveva avuto fiducia in me, e gentilmente rifiutai l’offerta. Molti, se non tutti, rimasero meravigliati della mia scelta; chi infondo può permettersi di rifiutare un contratto a tempo indeterminato?

Io sapevo che non era la strada giusta per me, e in quel momento ho preferito ascoltare la mia parte istintiva piuttosto che quella razionale.  Lasciare il certo per l’incerto è sempre un percorso complicato da intraprendere, ma può riservarci davvero tantissime sorprese. Per quanto mi riguarda, posso dire che mai scelta fu più azzeccata!

Oggi probabilmente non farei quello che faccio, cioè quello che mi piace e mi appassiona!

Quindi il mio consiglio personale, alla vigilia di San Valentino, è quello di provare a realizzare i propri sogni, fare ciò che ci fa stare bene e ciò che amiamo!