Capire e rispettare il cliente per instaurare un rapporto di fiducia che duri nel tempo.

Inclusione, empatia, rispetto delle diversità e dell’unicità sono i valori che si vanno affermando in questi anni .

Valori che molte Aziende hanno sposato con convinzione  e  che portano avanti fermamente, tramutando quindi le loro INTENZIONI in AZIONI.

Quando le persone NON si sentono discriminate,
si creano i presupposti per un rapporto  di lavoro di qualità e di valore.

In molti contesti lavorativi bisogna dire che il termine “DIVERSITY”, cosi tanto di moda,  viene utilizzato semplicemente come slogan;  al lato pratico, continuano ad esistere  realtà discriminanti; realtà nelle quali è difficile per un lavoratore esprimersi, affermare le proprie idee ed opinioni.

E’ difficile in particolare, se queste, non sono  in linea con il pensiero comune; o peggio ancora, con il pensiero di qualche responsabile autoritario.

Per non parlare delle discriminazioni di genere, razza, età ed estrazione sociale che ancora oggi, sono presenti in molti ambiti lavorativi.

Considerando il fatto che le Aziende sono  composte da persone provenienti da contesti sociali differenti, hanno età e ovviamente caratteri diversi; non è possibile approcciarsi ad ogni individuo nello stesso modo.

Serve la capacità da parte dei leader a delle risorse umane di dialogare con tutte queste realtà, modificando se possibile il loro approccio in funzione di chi si trovano difronte.

Nei colloqui di lavoro invece, ci rendiamo conto che spesso il nostro interlocutore è poco interessato a capire veramente chi siamo, le motivazioni che ci spingono a presentarci per un determinato posto di lavoro, le nostre ambizioni etc.

Si sofferma a leggere in maniera superficiale il curriculum, senza capire fino in fondo il nostro potenziale.

Le domande che ci vengono poste sembrano far parte di un copione, e nei casi peggiori  dobbiamo compilare dei complicatissimi test che niente, o ben poco, hanno a che fare con il tipo di posizione per la quale ci siamo candidati.

Non c’è cosa peggiore che accorgersi di non essere ascoltati

Anche in ambito medico, ci si sta rendendo conto che i pazienti non sono da trattare tutti allo stesso modo; infatti pur presentando gli stessi sintomi, ogni paziente reagisce alle cure in maniera differente.

Conoscere la storia clinica e personale di ognuno di loro, aiuta il medico a capire come affrontare la malattia .

In virtù delle tante  frustrazioni che io stessa ho vissuto di persona, ho riflettuto molto sul fatto che è necessario impegnarsi per cambiare questo tipo di mentalità.

Essere una libera professionista, non mi esonera infatti, dal dovermi mettere continuamente in discussione.

Mi sono chiesta: cosa posso fare io,  nel mio lavoro? 

Mi sono accorta che applicare  a tutti i miei clienti lo stesso metodo di lavoro era controproducente perchè, anche se le dinamiche sono molto simili e i concetti gli stessi e assolutamente condivisibili,  vengono recepiti da ognuno in modo differente.

Non tutti sono predisposti al cambiamento, a  stravolgere il proprio pensiero e metodo di lavoro. C’è chi ha bisogno di più tempo, e di verificare personalmente i benefici che ne può trarre.

Per questa ragione è di fondamentale importanza mettersi nei panni di chi abbiamo difronte, capire le sue ragioni, rispettare i suoi tempi, per riuscire a costruire insieme un percorso su misura che soddisfi entrambi.

Essere insistenti o troppo persuasivi potrebbe essere visto come un atteggiamento invadente che spesso sortisce l’effetto contrario.

 

Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare (Socrate)

Da questo presupposto parte il mio metodo di lavoro, che io considero un vero percorso di affiancamento. Non c’è soddisfazione più grande che far capire il valore e la qualità del proprio lavoro con azioni concrete  e risultati tangibili.

Fare una bella vetrina, un allestimento WOW è sicuramente appagante per il proprio ego e il proprio portfolio, ma diventa fine a se stesso se, non rispetta l’identità del cliente e non gli permette di raggiungere i suoi obiettivi. 

Succede che poi lo stesso cliente ritorna alle vecchie abitudini, preferendo  fare a meno del servizio che gli stiamo offrendo.

La vera sfida è mantenere intatto negli anni il rapporto di lavoro, riuscire a diventare un punto di riferimento, una persona di fiducia, che sia disposta a fare un passo indietro se necessario;  pronta a capire e trovare la soluzione giusta per ogni situazione.

Essere dotati di empatia è quindi fondamentale oggi nei rapporti lavorativi.

 

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Sarò felice di mettere tutta la mia esperienza e il mio entusiasmo a tua disposizione.