L’ELEGANZA E’ INNATA O E’ POSSIBILE APPRENDERLA?
 
Quando definiamo qualcuno o qualcosa ELEGANTE, a cosa ci riferiamo esattamente?

Possiamo affermare che l’eleganza non viene rappresentata solo dal buon gusto nel vestire, che certo può essere d’aiuto, ma sappiamo che non è sufficiente ; è necessario avere qualcosa in più.

Tra le persone che incontriamo, ce ne sono alcune che si distinguono dalle altre, al di là di quello che indossano; spesso sono vestite in maniera molto semplice; eppure sono capaci di lasciare un ricordo, un segno indelebile nella nostra memoria.

Citando una frase di Giorgio Armani:

“L’eleganza non significa essere notati, ma essere ricordati”

Gli abiti di Giorgio Armani sono da sempre sinonimo di eleganza, non solo per  il taglio e la qualità dei tessuti, vengono considerati tali perché da oltre 40 anni sfidano lo scorrere del tempo.

Per chi avesse la possibilità, consiglio vivamente di visitare a Milano lo spazio Armani Silos

Armani/Silos – Spazio espositivo (armanisilos.com)

in questo luogo, esplorando l’immenso archivio del grande stilista, è possibile immergersi in mondi meravigliosi ed emozionanti.

Quattro piani di esposizione di oltre 600 capi di abbigliamento e 200 accessori , dal 1980 ad oggi, selezionati e suddivisi per stile.

Non è un caso che le collezioni siano state divise per stile e non per decennio, perché tra un abito degli anni ‘80’/90 e uno delle ultime stagioni quello che noterete è il fil rouge che li attraversa.

E’ davvero difficile incasellare le sue collezioni in un periodo definito, i suoi abiti sono tutti indistintamente senza tempo.

All’esposizione fisica si aggiunge l’immenso Archivio Digitale, una vera stanza virtuale delle meraviglie!

 

ICONE DI STILE

Pensando alle donne che sono diventate icone di stile, è inevitabile ricordare Haudrey Hepburn, scomparsa ormai da quasi 30 anni. Le sue uniformi “bon ton” hanno fatto epoca; le gonne a vita alta portate con i cardigan o camicie allacciate in vita, le ballerine,  il mitico tubino nero Givenchy nel film “Colazione da Tiffany”, diventato MUST HAVE per il guardaroba di ogni donna.

Icona di stile divenne anche Jacqueline Kennedy; celebri le sue immagini in vacanza per le vie di Capri con indosso pantaloni a sigaretta, t-shirt nera, occhialoni scuri e sandali bassi (i tipici sandali capresi).

In suo onore nel  1961, Gucci ribattezzò la sua famosa hobo bag in “Jackie O”, proprio perché la diva scelse questo accessorio per i suoi viaggi sullo yacht con Aristotele Onassis.

E che dire di Grace Kelly? Simbolo di eleganza per un’intera generazione, e ancora oggi citata come esempio per la sua grazia e discrezione.

A lei, Hermès regalò in occasione del suo matrimonio con il principe Ranieri, una borsa diventata leggenda, la celeberrima Kelly, accessorio costosissimo e quasi introvabile.

Queste donne avevano in comune tra loro, classe e stile; adottavano look semplici, ma sapevano  portarli con una tale grazia e dignità da diventare degli esempi ancora oggi da imitare.

Inoltre si prodigavano in attività benefiche; Haudrey Hepburn fu tra le più importanti ambasciatrici dell’Unicef.

 

IL FOTOGRAFO ELEGANTE

Parlando di eleganza nell’ambito della fotografia, non posso non ricordare il  grande fotografo

Giovanni Gastel; nipote di Luchino Visconti, scomparso lo scorso marzo.

Gastel viene definito il “fotografo elegante”; poeta e amante del teatro, persona galante e gentile;  si afferma a livello internazionale negli anni ’80/’90 come fotografo di moda, lavora per le firme più prestigiose, curandone le campagne pubblicitarie che appariranno sulle più importanti riviste.

Famosi sono anche i suoi still life, cosi pop e moderni, nei suoi scatti gli oggetti prendono vita; egli è in grado di catturarne l’anima.

Parallelamente alla sua professione di fotografo di moda, si dedica alla propria ricerca personale, affermandosi come sofisticato ritrattista, seppur non amando particolarmente questo genere fotografico, ne diventa un grande rappresentante a livello internazionale e la sua fama raggiunge quella di grandi nomi della fotografia d’autore, come Oliviero Toscani, Helmut Newton, Richard Avedon, Mario Testino.

I suo ritratti dallo stile inconfondibile, per lo più in bianco e nero, colpiscono per la loro autenticità, per lo stile essenziale;  Gastel riesce a far parlare i suoi soggetti in una maniera unica; il suo intento attraverso un raffinato gioco di luci è quello di far emergere l’anima delle persone più che l’aspetto esteriore. E’ come se li elevasse in una dimensione  superiore, li rende luminosi e vicini alla perfezione.

I soggetti che fotografa, sono decontestualizzati; le donne che ritrae, indossano quasi sempre un semplice maglione nero a collo alto, e chi le guarda rimane catturato dal loro sguardo, dalla loro interiorità. 

Fino al 13 Marzo alla Triennale di Milano è possibile vedere la mostra a lui dedicata ” THE PEOPLE I LIKE”

Giovanni Gastel Un omaggio | Triennale Milano

Mi colpisce la frase con la quale Giovanni Gastel definisce l’eleganza:

 

L’ELEGANZA è UN VALORE MORALE PIU’ CHE ESTETICO 

 

Saper ascoltare senza interrompere, ringraziare, non giudicare, non avere atteggiamenti che possano umiliare o mettere in difficoltà qualcuno davanti ad altre persone;

ritengo che questi siano alcuni degli atteggiamenti che una persona debba avere per essere definita elegante.   

Possiamo dire che l’eleganza in una persona, è la sintesi di tante caratteristiche:

sguardi, gesti, movimenti, tonalità della voce, il tutto racchiuso in una dimensione di equilibrio, semplicità, armonia, educazione.

L’eleganza non è solo ciò che si vede, è ciò che si percepisce.

 

In sintesi:

L’ELEGANZA E’ UN’ATTITUDINE

Un’attitudine che si conquista col tempo, con l’esperienza e la consapevolezza, ma che si basa su una certa predisposizione naturale, una sensibilità che è unica e diversa in ognuno di noi.